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Diamo la parola all’entomologo che spiega quale rapporto c’è tra animali da allevamento, in particolare bovini, e insetti infestanti che si nutrono a spese degli animali
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Il problema delle infestazioni delle cimici dei letti, soprattutto nelle strutture ricettive e in quelle ad alta concentrazione di persone, è particolarmente sentito sia per il “fastidio” causato da questi animaletti che per il potenziale pericolo sanitario. Ma cosa potremmo fare?
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Solenopsis invicta è originaria delle pianure del Sud America, in particolare Brasile e Argentina. è stata introdotta incidentalmente negli Stati Uniti tra il 1933 e il 1945. è presente in Australia, mentre è stata eradicata con successo in Nuova Zelanda ed è in corso l’eradicazione in Cina.
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Nell’evoluzione continua verso la propria organizzazione, la Natura si è dotata di incredibili strumenti. Tra questi, molto importanti, sono quelli definibili “limitatori”, elementi equilibratori delle popolazioni che agiscono con il fine di impedire ad una specie una abnorme proliferazione.
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Pyemotes è un importante acaro nemico naturale dei “tarli del legno”, tra quelli definibili “limitatori”, che agiscono con il fine di impedire ad una specie un’abnorme proliferazione. Nello stesso tempo risulta anche un organismo dannoso all’uomo a causa delle sue punture.
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Gibbium psylloides è un piccolo insetto dalla morfologia piuttosto singolare. Appartiene all’Ordine dei Coleotteri; In passato veniva considerato appartenente alla famiglia degli Ptinidi, famiglia nota nel mondo delle derrate immagazzinate perché annovera 24 specie infestanti di tali prodotti. Oggi questa famiglia è stata inglobata nella famiglia degli Anobidi.
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L’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche, definisce il termine “biosicurezza” come “condizione oggettiva di assenza di pericoli in ambito biologico” e “in pratica si tratta di attuare tecnologie e metodologie operative capaci di minimizzare il rischio di diffusione di agenti biologici potenzialmente pericolosi per l’uomo, gli animali e l’ambiente”.
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I meccanismi che generano la resistenza agli insetticidi devono essere noti poiché sono la chiave per prevedere come la resistenza possa emergere e capire quali sono gli interventi migliori da adottare.
Non esistono solo meccanismi biochimici e/o morfologici ma anche meccanismi COMPORTAMENTALI, un ambito di ricerca piuttosto recente.
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Gli insetticidi possono agire per contatto, per inalazione attraverso le vie respiratorie, per ingestione attraverso il canale alimentare o in alcuni casi possono agire attraverso più vie di penetrazione.
Gli insetticidi che agiscono per contatto devono penetrare il tegumento che è, partendo dall’esterno, l’insieme di cuticola, epidermide e membrana basale.