
Da sempre, gli esseri umani vivono uno stretto legame con gli insetti: alcuni li adorano, altri li temono, molti li ignorano. Negli ultimi decenni però, questo rapporto è diventato più complesso e talvolta squilibrato — l’impronta umana si è fatta sentire con forza sia sugli habitat naturali sia sulle stesse popolazioni di insetti.
Modifiche ambientali
L’agricoltura intensiva, l’urbanizzazione, la deforestazione, l’inquinamento e purtroppo anche le guerre hanno ridotto drasticamente gli habitat di insetti.
Questi cambiamenti alterano le dinamiche tra le specie: meno habitat significa minori popolazioni di insetti non-nocivi, con ricadute su altri animali insettivori, su impollinazione, decomposizione delle sostanze organiche (vegetali ed animali) e controllo biologico integrato.
Uso di pesticidi e resistenza
Negli ultimi decenni i pesticidi chimici, dal DDT ai neonicotinoidi, hanno avuto un doppio effetto: da un lato hanno protetto raccolti e salute umana, dall’altro hanno finito per colpire anche specie utili e favorire lo sviluppo di popolazioni resistenti. La resistenza sviluppata da molti insetti rende il controllo chimico sempre meno efficace, più costoso e più impattante.
Ruolo dei disinfestatori
I disinfestatori rappresentano il punto di contatto tra necessità umane e tutela dell’ambiente. Non si limitano a spruzzare insetticidi, ma adottano approcci più sofisticati come:
- Integrated Pest Management (IPM): un sistema che monitora le popolazioni e interviene solo al superamento di soglie definite, combinando metodi fisici, biologici e, quando necessario chimici.
- Controllo biologico: impiego di insetti utili (ad esempio Trichogramma, vespe parassitoidi, coccinelle oppure Imenotteri Pteromalidi, parassitoidi delle mosche nelle stalle) per contrastare gli infestanti in modo naturale.
- Tecniche con metodiche fisico-meccaniche: aspirazione di insetti, vapore ad alta temperatura, microonde, interventi con azoto liquido, lampade UV, ecc.
Una convivenza possibile?
Il vero compito dell’uomo è trovare un equilibrio sostenibile: proteggere la salute e il comfort delle persone senza distruggere le fondamenta ecologiche del pianeta. I disinfestatori professionisti, se ben formati, possono essere alleati in questa sfida, aiutandoci a mantenere un ambiente sano e rispettoso della biodiversità.
Questa convivenza, però, non può essere affidata soltanto ai disinfestatori o agli “insetti” stessi: deve diventare una responsabilità condivisa, che coinvolga anche il mondo della ricerca scientifica, le pubbliche amministrazioni e, di conseguenza, la politica.
Questo rapporto va ripensato: non solo “noi contro gli insetti”, ma noi con gli insetti, secondo una logica di reciprocità. Riducendo i pesticidi, aumentando il monitoraggio, adottando tecniche naturali e tecnologiche, possiamo controllare le specie dannose senza eliminare le altre anzi aumentndole. In questo modo, proteggiamo anche il prezioso servizio che ogni insetto offre: impollinazione, pulizia della natura, equilibrio dei sistemi.