
Gli insetti sono tra gli esseri viventi più diffusi e affascinanti del pianeta. Basta osservare un prato d’estate per rendersi conto della loro incredibile varietà di forme, colori e comportamenti. Ma al di là della diversità, c’è una caratteristica che accomuna tutti i membri adulti di questa classe di animali: il numero di arti che è sempre 6.
La struttura di base degli insetti
Gli insetti appartengono al phylum degli Artropodi, lo stesso che comprende ragni, crostacei e millepiedi. Il termine “artropode” significa letteralmente “piede articolato”, e infatti una delle loro caratteristiche principali è la presenza di arti segmentati.
Il corpo di un insetto è diviso in tre parti fondamentali:
- Capo
- Torace
- Addome
Gli arti locomotori, cioè le zampe, sono sempre attaccati al torace, mai al capo o all’addome.
Anatomia di una zampa: coxa, trocantere, femore, tibia, tarso e pretarso.
Questa struttura modulare conferisce agli insetti una grande versatilità di movimento. Per esempio, le zampe di una cavalletta sono adattate al salto, mentre quelle di una mantide religiosa sono specializzate per afferrare le prede.
Perché sei e non di più?
Il numero di sei zampe è una caratteristica evolutiva che ha dato agli insetti un vantaggio ecologico enorme. Con tre punti di appoggio per lato, un insetto può muoversi mantenendo sempre una grande stabilità.
Altri artropodi hanno un numero di arti diverso: i ragni ne hanno otto, i millepiedi molti di più, ma nessuno ha conquistato tanti ambienti diversi come gli insetti. Questo suggerisce che sei zampe rappresentino un ottimo compromesso tra velocità, stabilità e capacità di adattamento.
Arti modificati e ali
Oltre alle zampe, molti insetti possiedono anche ali, in genere due paia, che sono anch’esse attaccate al torace. Le ali non sono tecnicamente “arti” come le zampe, ma estensioni della cuticola. Tuttavia, in alcune specie gli arti anteriori si sono modificati per funzioni diverse dalla locomozione: le mantidi li hanno trasformati in strumenti di caccia, alcune api li usano per raccogliere polline, e certi coleotteri li hanno resi più robusti per scavare.
Eccezioni apparenti
Potresti incontrare insetti che, negli stadi di sviluppo (ninfe, larve), sembrano avere più o meno di sei zampe. Nei bruchi, per esempio, oltre alle sei zampe toraciche vere e proprie ci sono anche “pseudo-zampe” sull’addome. Queste non sono arti articolati, ma estensioni carnose che aiutano a mantenere l’equilibrio. Nelle ninfe o negli adulti mutilati, alcune zampe possono mancare, ma ciò non cambia la regola di base: un insetto adulto sano ha sempre sei zampe.
Conclusione
La prossima volta che vedi una formica, una farfalla o una coccinella, prova a contarle: sei zampe, sempre e comunque. È una delle firme evolutive che definiscono questa classe di animali e che ha contribuito al loro enorme successo sulla Terra.