
Nel mondo della disinfestazione professionale, i termonebbiogeni rappresentano una tecnologia particolare per i trattamenti in ambienti chiusi. Grazie alla capacità di diffondere il principio attivo all’interno di una nebbia calda, sono particolarmente indicati per raggiungere ogni angolo di spazi complessi come solai, cantine, magazzini, impianti industriali, reti fognarie. Tuttavia, come ogni strumento, anche i termonebbiogeni presentano vantaggi e svantaggi che è fondamentale conoscere per scegliere correttamente il tipo di intervento più adatto.
Come funziona un termonebbiogeno
Il principio alla base della termonebulizzazione è semplice: riscaldando una miscela di principio attivo e olio vettore (di solito a base di glicole o paraffina), questa viene trasportata all’interno di una nube calda molto fine. La principale caratteristica di questa nebbia è di sospendersi nell’aria per lungo tempo e, grazie anche all’energia cinetica dovuta alla temperatura, penetrare in punti difficilmente raggiungibili: quali fessure, stretti spazi delle attrezzature, spazi non lineari all’interno di strutture o, appunto, delle reti fognarie.
Vantaggi del trattamento con termonebbiogeni
- Ampia copertura: Il vantaggio principale dei termonebbiogeni è la capacità di trattare grandi volumi in poco tempo. La nebbia può diffondersi in volumetrie anche molto estese.
- Efficacia immediata: La distribuzione uniforme del principio attivo comporta un’azione rapida contro insetti volanti e striscianti.
- Risparmio di tempo: In ambienti confinati e complessi, l’efficienza operativa è notevole. Un operatore può trattare in breve tempo spazi che con altri sistemi richiederebbero ore.
Svantaggi e limitazioni
- Elevata temperatura: Il processo genera calore e l’impiego dell’attrezzatura rappresenta un rischio di accensione in ambienti con materiali infiammabili. È quindi fondamentale eseguire un’accurata valutazione preventiva del rischio così da garantire la sicurezza dell’intervento.
- Residui oleosi: A causa dell’uso di oli vettori o anche di una erogazione in sovradosaggio della soluzione, è possibile che sulle superfici si crei una leggera pellicola che certamente risulterebbe indesiderata, specie in ambienti alimentari o sensibili (come aree di produzioni, laboratori o archivi).
- Gestione delle condizioni ambientali: Per essere efficace, la termonebulizzazione richiede ambienti chiusi e privi di correnti d’aria (verificare che non si crei in nessun punto l’effetto camino!). Porte e finestre devono restare sigillate per tutta la durata del trattamento e nelle ore successive.
- Protezione dell’ambiente e delle persone: La nebbia prodotta in un intervento di termonebulizzazione, sicuramente visivamente spettacolare, ha caratteristiche pericolose sia per le persone, ad iniziare dagli operatori, che per l’ambiente. Le piccole dimensioni delle particelle, l’elevata capacità di galleggiamento e di spostamento (se aiutato da una corrente d’aria, anche per centinaia di metri) può portare il fumo, che ricordiamo contiene principi attivi anche pericolosi, in aree esterne a quelle del trattamento con un elevato potenziale dannoso.
È quindi necessaria una valutazione preliminare:
- di tutte le possibilità di diffusione del fumo
- delle azioni da applicare per prevenire un incidente
- delle azioni da applicare in caso di incidente
- non in ultimo, la scelta degli idonei e necessari DPI
Conclusioni
Il termonebbiogeno è sicuramente uno strumento estremamente utile per i disinfestatori professionisti, soprattutto in presenza di infestazioni difficili in ambienti chiusi e di grandi dimensioni. Tuttavia, il suo utilizzo richiede competenza, valutazioni preventive accurate e conoscenza delle sostanze impiegate. È sempre consigliato integrarlo in una strategia di disinfestazione più ampia, valutando caso per caso la soluzione più adatta.