
Descrizione morfologica
Presenta una forma del corpo allungata ovoidale nei maschi, mentre nelle femmine, nel periodo riproduttivo, l’addome assume una forma tondeggiante molto evidente, la parte anteriore del corpo della femmina rimane stretta e piuttosto allungata. I maschi e le femmine, non ancora con l’addome estremamente sviluppato, non sono visibili ad occhio nudo, misurano in genere 0,2 mm di lunghezza, mentre quando nella femmina si sviluppa enormemente l’addome e quindi viene definita fisogastra, è possibile notarla ad occhio nudo poiché la sua dimensione raggiunge 1,2 mm di lunghezza con questa pallina terminale che corrisponde all’addome dilatato.
Il colore del corpo è bianco-giallognolo e grazie all’aiuto di un binoculare si possono notare le zampe.
Biologia e comportamento
Pyemotes ventricosus è una specie di acaro predatore che si nutre, succhiandone l’emolinfa, a spese di larve e pupe di un certo numero di insetti come alcuni Lepidotteri, Coleotteri, ma vive anche su vespe e api selvatiche.
Viene a contatto con l’uomo quando si trova a vivere su granaglie, paglia e fieno o prodotti di altro genere a base di piante, legna da ardere oppure mobili di legno infestati da tarli. Gli spostamenti d’aria possono essere sufficienti a trasferire gli acari sulla pelle o sui vestiti quando ci si trova in stretta vicinanza con i materiali infestati.
Di solito i contatti con l’essere umano sono accidentali e temporanei. Gli individui responsabili delle lesioni non rimangono sulla pelle a lungo, infatti difficilmente vengono rinvenuti sul malcapitato quando avviene la visita dermatologica in seguito allo sviluppo della patologia.
La specie può compiere diverse generazioni all’anno e moltiplicarsi piuttosto rapidamente, soprattutto, ovviamente, se ci sono condizioni favorevoli di temperatura e di umidità, situazioni abbastanza facilmente riscontrabili nelle abitazioni.
Questo acaro vive all’interno delle gallerie scavate dai tarli per buona parte dell’anno, in primavera le femmine escono dalle gallerie e quindi è molto più facile che intercettino gli esseri umani, pungendoli.
Quando pungono, le femmine iniettano una neurotossina che genera nella pelle umana le reazioni tipiche di questa dermatite.
Ambienti frequentati
La specie in questione è rinvenibile in ambienti piuttosto diversi come, ad esempio, magazzini di granaglie ma anche di fieno e di paglia, depositi di mobili in legno, laboratori di restauratori, depositi di legname di vario genere, abitazioni, uffici, musei.
Materiali attaccati
Pyemotes ventricosus può occasionalmente pungere l’uomo in seguito ad un contatto accidentale poiché la specie è predatrice di larve e di pupe di numerose specie di insetto, compresi i tarli del legno.
Note
Come eliminare gli acari dei tarli del legno
Per eliminare gli acari dei tarli in modo efficace è necessario intervenire in maniera mirata, agendo sia sull’ambiente sia sull’ospite originario, ovvero le larve dei tarli del legno. Il primo passo è identificare e rimuovere eventuali manufatti in legno infestati: travi, mobili antichi, scaffalature o altri materiali lignei possono costituire il rifugio ideale. Una corretta ventilazione degli ambienti, l’abbassamento dell’umidità e una regolare pulizia con aspiratori dotati di filtri HEPA possono contribuire a ridurre la presenza degli acari. Quando il problema persiste, è fondamentale ricorrere a rimedi contro gli acari dei tarli specifici, tra cui prodotti acaricidi o trattamenti termici mirati per eliminare le fonti di infestazione. In casi complessi, sapere come eliminare gli acari dei tarli del legno significa affidarsi a strategie integrate che includano anche il controllo degli insetti ospiti.
Acari dei tarli: disinfestazione
La disinfestazione degli acari dei tarli richiede un approccio professionale, specialmente quando l’infestazione interessa ambienti abitativi o lavorativi in modo esteso. I trattamenti più efficaci includono l’utilizzo di acaricidi specifici autorizzati per uso ambientale, da applicare con tecniche appropriate (nebulizzazione, atomizzazione, ULV). Per garantire risultati duraturi è importante non solo eliminare gli acari adulti, ma anche rimuovere le larve e gli insetti ospiti che ne permettono la proliferazione. Affidarsi a tecnici specializzati consente di eseguire una disinfestazione acari dei tarli in sicurezza, rispettando le normative e tutelando la salute delle persone esposte. Conoscere come eliminare acari dei tarli in modo corretto è essenziale per prevenire nuove infestazioni e ristabilire condizioni igienico-sanitarie adeguate.
Danni
Si tratta di acari che si sviluppano a spese di larve di Coleotteri e Lepidotteri che infestano i magazzini, le derrate e il legname, ma la specie è nota soprattutto perché si sviluppa carico delle larve dei tarli del legno. In ambienti infestati questi acari possono pungere l’uomo. Le punture possono interessare sia le parti del corpo scoperte (viso, collo, braccia) sia anche il tronco della persona colpita. Il danno quindi è di tipo sanitario, a carico dell’uomo; di per sé l’acaro sarebbe un agente di contenimento di insetti dannosi infestanti.
Questi acari non sono vettori di malattie, ma possono causare dermatiti a volte piuttosto serie in caso di persone sensibili e/o per la presenza di un numero piuttosto elevato di acari che possono infliggere le punture.
Le lesioni, che si presentano come papule un po’ in rilievo sulla pelle e arrossate, con alone eritematoso e fortemente pruriginose anche per più di un giorno, possono interessare anche grandi superfici del corpo e possono assumere una forma piuttosto caratteristica allungata che viene definita “a cometa”.
Acari dei tarli: punture
Gli acari dei tarli del legno (come Pyemotes ventricosus) sono ectoparassiti che si sviluppano a spese delle larve di insetti xilofagi, in particolare tarli del legno e altri coleotteri o lepidotteri presenti nei magazzini o nelle derrate. In condizioni di forte infestazione, questi acari possono abbandonare l’ospite originario e pungere l’uomo, soprattutto in ambienti chiusi e ricchi di legno infestato. Le punture di acari dei tarli del legno si manifestano generalmente sulle aree del corpo più esposte, come collo, viso, braccia, ma possono colpire anche il tronco. La dermatite da acari dei tarli è una reazione piuttosto comune e può diventare intensa in caso di soggetti sensibili o di esposizione prolungata.
Punture da acari dei tarli
Le punture da acari dei tarli sono caratterizzate dalla comparsa di lesioni cutanee evidenti: piccole papule rosse e rilevate, spesso circondate da un alone eritematoso e accompagnate da un forte prurito che può durare anche per più di 24 ore. In alcuni casi, le lesioni assumono una forma tipica, detta “a cometa”, a causa della distribuzione irregolare degli acari durante il contatto con la pelle. Nonostante non siano vettori di malattie, i morsi degli acari dei tarli possono generare reazioni cutanee importanti e un diffuso senso di disagio. La presenza di numerosi individui può portare a eruzioni su ampie aree del corpo, rendendo il problema non solo sanitario, ma anche sociale e abitativo.
Punture acari dei tarli: come curarle
Le punture di acari dei tarli non richiedono solitamente cure mediche complesse, ma nei soggetti particolarmente reattivi o in presenza di numerose lesioni è utile intervenire con prodotti lenitivi, come creme a base di antistaminici o cortisonici topici. In caso di dermatite da acari dei tarli persistente, è consigliabile consultare un medico per valutare l’eventuale somministrazione di antistaminici orali. Oltre alla gestione dei sintomi, è fondamentale eliminare l’infestazione ambientale, intervenendo sul legno infestato con trattamenti acaricidi mirati. Solo una corretta sanificazione e la rimozione degli insetti ospiti consentono di interrompere il ciclo infestante e prevenire nuove punture da acari dei tarli del legno.